
Formazione storica CAI Vigo di Cadore
Fondata nel 1973, la Sezione CAI di Vigo di Cadore ha saputo valorizzare in Oltrepiave tanti itinerari legati alla Grande Guerra e alle antiche pratiche silvo-pastorali promuovendo così la conoscenza del territorio anche dal lato naturalistico. La grande avventura sezionale è stata intrapresa nel 1973 grazie a uno sparuto gruppo di appassionati di montagna che tanto ha promosso e tanto ha fatto che, in poco tempo, i soci sono diventati 120. Un numero ragguardevole per una sezione di montagna. Il primo presidente è stato Gian Claudio Giannina. Nel 1976 gli subentrò Giannantonio De Donà Vicare, che ha guidato la sezione per quasi un ventennio. Dopo De Donà Vicare è stata la volta di Enzo Da Rin Zanco e quindi Gianfranco Martini.
Lo scopo primario prefissato fin dall’inizio è stato quello di valorizzare la catena Tudaio-Brentoni che, in seguito all’abbandono progressivo delle superstiti attività silvo-pastorali e al venir meno degli interessi militari, si trovava nella singolare situazione di non aver conosciuto né i successi turistici, né tantomeno i relativi eccessi di altre zone vicine e più famose.
E’ stato così che dal 1973 gli appassionati di Vigo, con un oscuro lavoro che ha occupato la gran parte del loro tempo libero, iniziarono a valorizzare itinerari vecchi e nuovi, raggiungendo obiettivi davvero notevoli. Per primo è stato riaperto il “sentiero dei Mede” che sale al Tudaio dalla Val de Ciariè, poi è stata riadattata la vecchia “strada de le fede” (o “truoi de le lavine”) da Forcella Starezza fino a Camporosso, verso l’altipiano di Casera Razzo. Lavori che hanno fatto davvero tanti proseliti, soprattutto tra i più giovani, tanto che alle uscite domenicali hanno partecipato anche 80 persone, con gran soddisfazione di tutti. Nel 1978 è partito il progetto più ambizioso: la costruzione del bivacco “Spagnolli” al Ciadin Alto, a 2047 metri di quota, sul sito di una vecchia baracca di guerra del 1916. La struttura, dotata di 15 posti letto e ben attrezzata, è stata portata a termine e inaugurata nel settembre del 1985.
Da subito è stata utilizzata da escursionisti di ogni provenienza. Nel 1988 e negli anni seguenti sono stati aperti e sistemati altri sentieri, con la posa di molte tabelle segnaletiche, mente località e percorsi sono stati poi censiti e segnalati su un’accurata cartina topografica destinata a turisti e locali. Alla fine degli anni ’80 è stata ventilata l’idea di realizzare un nuovo bivacco, di 40 metri quadri e 12 posti letto, sulla vetta del Tudaio, utilizzando i ruderi del magazzino del vecchio forte. Un progetto accolto con interesse dagli escursionisti e dagli appassionati di un turismo evoluto e attento alla storia, soprattutto in prossimità del centenario della Grande Guerra 1915-18…
Walter Musizza – Giovanni De Donà