CAI Vigo di Cadore

Club Alpino Italiano

sezione di Vigo di Cadore

 

«vedrai che qualcosa faremo!!!»

La nostra storia

 

Formazione storica CAI Vigo di Cadore

All’ombra del Tudaio, davanti al Crissin, ammirando i Brentoni… così la passione per la montagna di Vigo di Cadore ha preso forma ed è diventata grande.

La sezione CAI di Vigo di Cadore è nata nel 1973, quando Giannantonio De Donà, Giampaolo Da Rin Puppel Gadetta, Gian Claudio Giannina, Francesco De Nicolò e Angelo Vecellio inviarono alla sede centrale di Milano una lista di 100 “soci promotori” per poter fondare una nuova sezione CAI.

Dopo Gian Claudio Giannina, la sezione fu guidata da Giannantonio De Donà Vicare per quasi un ventennio. Sono seguiti, fino ad oggi, Enzo Da Rin Zanco, Gianfranco Martini, Marco De Nicolò e Carlo Franchin.

Lo scopo primario prefissato fin dall’inizio fu quello di valorizzare il gruppo montuoso dei Brentoni che, all’alba della riscoperta del turismo alpinistico ed escursionistico, era rimasto trascurato. Così i soci della sezione iniziarono a riscoprire itinerari vecchi e nuovi, ripristinando le tracce ed organizzando gite. Furono riaperti i sentieri per Losco, per Forcella Valgrande, Sarenede, Pramosèi, il sentiero “dei Mede” che sale al Tudaio dalla Val Ciariè, venne riadattata la vecchia “Strada dele Fede” da Forcella Starezza fino a Camporosso, verso l’altipiano di Casera Razzo.

Nel 1977 è partito il progetto più ambizioso: la costruzione del Bivacco “Spagnolli” al Ciadin Alto, a 2047 metri di quota, sul sito di una vecchia baracca di guerra del 1916. La struttura, ai cui lavori partecipò un intero paese, fu portata a termine ed inaugurata nel settembre del 1985. Negli anni seguenti furono aperti e sistemati altri sentieri, con la posa di molte tabelle segnaletiche, mentre località e percorsi venivano censiti e segnalati su un’accurata cartina topografica destinata a turisti e locali.

Alla fine degli anni ‘80 fu ventilata l’idea, con progetto approvato dalla commissione centrale, di un rifugio di due piani sulla vetta del Tudaio, utilizzando i ruderi del magazzino del vecchio forte. I costi troppo elevati stimati per la sua realizzazione impedirono però di proseguire.

Gli anni ‘90 e 2000, oltre alla manutenzione dei sentieri e all’organizzazione di molte gite ed incontri culturali, videro la realizzazione del Sentiero Botanico “Gabriele Larese”, che da 25 anni, nella buona stagione, indica ai suoi visitatori i nomi di alberi, arbusti, fiori che lo rendono particolarmente prezioso: una vasta antologia della botanica cadorina, eccezionalmente riunito in un percorso breve ed agibile a tutti.

Nel 2013 l’ingresso di un gruppo di giovani nel direttivo ha spinto per un forte rinnovamento dell’attività, proiettando ai giorni nostri i valori storici del CAI. Manutenzione dei sentieri e ripristino del bivacco Spagnolli, gite estive ed invernali, gita fotografica, concerti, album musicali, attività social, serate divulgative, cartina dei sentieri, sito internet, nuove tabelle, “Via dei Forti” e “Forra di Romotoi” insieme al CAI Lorenzago, Rock Glacier di Razzo, docu-film per l’ecologia sui sentieri, ripristino delle trincee di col Pelos e delle adiacenze di S. Daniele, nuova fontana, decorazioni natalizie in paese… si sono via via succedute lungo il decennio, riportando il numero dei soci oltre le 170 unità.

Ultima grande fatica è stata la realizzazione del bivacco “Da Rin Chiaurei” sul monte Tudaio, che ha finalmente realizzato un sogno inseguito dalla sezione per 50 anni e che rappresenta un punto decisivo alla valorizzazione del gruppo dei Brentoni, primo obiettivo dei fondatori nel 1973.